Il Consiglio dei Ministri, nella giornata di ieri, ha approvato il Decreto #CuraItalia recante le nuove misure a sostegno di famiglie, lavoratori ed imprese, per contrastare gli effetti dell’emergenza coronavirus sull’economia. Quella che segue vuole essere, senza pretesa di essere esaustiva, una prima panoramica, provvisoria, delle misure più significative per gli imprenditori ed i professionisti.
Decreto Marzo, seguirà un decreto Aprile
Nella conferenza stampa sia il premier Conte che il Ministro dell’Economia Gualtieri hanno constatato che le misure stanziate rappresentano una prima risposta, parziale, a questa grave crisi e che temporalmente il decreto intende soddisfare le criticità di famiglie ed imprese per il mese in corso. Alcune misure, come la proroga dei versamenti o il sostegno alle partite iva, infatti hanno una valenza limitata al solo mese di marzo e verranno presumibilmente prorogate in caso la situazione di emergenza dovesse perdurare.
Le scadenze di marzo
I versamenti di ritenute fiscali, contributi ed iva in scadenza tra l’8 e il 31 marzo sono stati rinviati, ma l’appuntamento per il pagamento è differente a seconda della taglia dell’impresa:
- scadenza del 20 marzo per le imprese con fatturato superiore a 2 milioni di euro, che di fatto hanno guadagnato un differimento di soli 4 giorni
- sospensione fino al 31 maggio per le imprese che sono sotto i 2 milioni di ricavi e pagamento in unica soluzione al 31 maggio oppure opzione per una rateazione in 5 rate mensili.
I settori economici più colpiti, sospensione dei pagamenti in scadenza a marzo e aprile
Ristorazione, turismo, sport, cultura, educazione, trasporti, assistenza, commercio al dettaglio. Per tutti questi settori i versamenti per contributi e ritenute scadenti nei mesi di marzo e aprile così come l’iva scadente il 16 marzo sono rinviati al 31 maggio indipendentemente dal valore dei ricavi. La ripresa dei versamenti avverrà in un’unica soluzione il 31 maggio oppure in 5 rate mensili di pari importo.
Cassa integrazione per micro imprese
La prima rilevante misura, fortemente sentita dalle micro imprese, riguarda l’estensione della cassa integrazione in deroga a tutti i settori. Viene così data risposta alle imprese con meno di 5 dipendenti, prima non coperte dagli ammortizzatori sociali: il sussidio assicurerà fino a nove settimane di integrazione salariale. In questo ambito viene inoltre rafforzato il fondo di integrazione salariale e vengono semplificate le procedure per la cassa integrazione ordinaria.
Indennità di 600 euro per il mese di marzo ai lavoratori autonomi
Per il mese di marzo, ai professionisti e ai commercianti e artigiani titolari di partita iva viene riconosciuta una indennità pari a 600 euro che non concorrerà alla formazione del reddito. La misura è prevista per i soggetti iscritti alla data del 23 febbraio ed è estesa ai titolari di rapporti di co.co.co iscritti alla gestione separata ed ad altri soggetti. Al momento sembrano esclusi i liberi professionisti iscritti alle casse di previdenza private (Architetti, Ingegneri, Consulenti del lavoro, Avvocati, ecc.). È stato, tuttavia, istituito un Fondo per il reddito di ultima istanza con una dotazione di 300 milioni di euro come fondo residuale per coprire tutti gli esclusi dall’indennizzo di 600 euro, compresi i professionisti iscritti agli ordini.
Mutui lavoratori autonomi
I lavoratori autonomi e professionisti potranno chiedere la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa, fino a 9 mesi, a condizione che possano autocertificare di aver perso, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, oltre il 33% del proprio fatturato rispetto all’ultimo trimestre 2019. La misura non prevede obbligo di presentare l’Isee.
Liquidità e credito per le imprese
Per le micro e piccole e medie imprese è prevista una clausola per fare salvi i fidi e per sospendere il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti fino al 30 settembre 2020.
Per la generalità delle aziende sono previste forti misure di sostegno al credito tramite l’ampliamento del fondo di garanzia statale a sostegno della moratoria delle banche alle imprese.
Licenziamenti sospesi per due mesi
Per tutte le imprese, a prescindere dal numero di dipendenti, viene introdotto un temporaneo divieto di procedere ai licenziamenti per motivi economici per un periodo di 60 giorni.
Cartelle di pagamento sospese
Sono sospesi per tutti i contribuenti i termini dei versamenti in scadenza dall’8 al 31 marzo derivanti da cartelle emesse dagli agenti della riscossione ed i pagamenti a seguito di accertamenti esecutivi delle Entrate, avvisi di addebito dell’Inps, atti di accertamento delle Dogane e degli enti locali. I versamenti sospesi dovranno essere onorati in un’unica soluzione entro il 30 giugno.
Le dichiarazioni fiscali
Gli adempimenti fiscali in scadenza nel periodo compreso dall’8 marzo al 31 maggio 2020 sono sospesi e potranno essere rinviati fino al 30 giugno.