Informarsi, e bene, è importante soprattutto ai tempi del coronavirus. È proprio nelle occasioni più difficili, tra timori e incertezze, che diventa fondamentale districarsi tra fake news, informazioni non complete, fonti ufficiali e ufficiose, notizie che diventano virali da sembrare vere, anche se senza alcuna fondatezza.
Proprio in momenti storici come questo, però, ognuno di noi può scegliere di fare la differenza, di non prestarsi ad essere veicolo di notizie false e spesso dannose, indirizzandosi esclusivamente su media attendibili, dove lavorano in prima linea i professionisti dell’informazione. Se da un lato è in fasi come quella attuale che il lavoro di giornalista acquista ancora maggior valore, scansando teorie secondo le quali il mestiere è diventato alla portata di tutti grazie ai nuovi media, dall’altro servono la collaborazione e l’impegno di tutti per evitare che una notizia fake, e se ne sentono tante anche in questi giorni, finisca per sembrare vera, procurando danni spesso impensabili.
Non a caso le edicole sono aperte, e sono state “escluse” dal DPCM dell’11 marzo 2020 che ha di fatto chiuso gran parte delle attività in tutto il Paese, con la volontà di limitare il contagio da coronavirus. Un provvedimento che ha molta rilevanza perché dimostra quanto l’informazione, soprattutto in un momento di emergenza e difficoltà come quello che stiamo vivendo, rappresenti un servizio essenziale e irrinunciabile. Dalle tv, quindi, alle radio, passando per testate online e giornali di carta, informarsi è un bene fondamentale.
Il virus, infatti, si combatte anche con la giusta informazione.