Nell’ambito delle misure adottate per garantire l’accesso ai finanziamenti alle imprese approvate dal recente “Decreto Liquidità” si distinguono misure destinate alle grandi imprese, che in quest’ottica possiamo considerare quelle con più di 500 dipendenti, e misure destinate alle PMI, tra le quali vengono ricomprese le attività più piccole, singola partita iva di un artigiano o professionista, fino alle imprese con 499 dipendenti.
Quello che segue è un approfondimento degli strumenti per la liquidità destinati alle PMI, il cui funzionamento è garantito da un meccanismo, abbastanza complesso e burocratico, chiamato Fondo di Garanzia. Il Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese (fondodigaranzia.it), che esisteva già prima della crisi sanitaria, permette alle imprese di ricevere garanzie statali per poter così accedere al credito bancario, altrimenti a volte precluso per la mancanza delle condizioni richieste.
I mini prestiti fino a 25.000 euro
Proviamo a fare chiarezza su alcuni punti essenziali su questa misura introdotta che è concepita in deroga ai normali meccanismi del fondo.
- Chi può farne richiesta. Possono accedere a questi mini prestiti tutte le piccole e medie imprese, professionisti, artigiani, commercianti, lavoratori autonomi che autocertifichino che la propria attività è stata danneggiata dall’emergenza Covid-19. Non viene richiesto di dimostrare un calo di fatturato o di reddito sopra una certa soglia.
- Le tempistiche. Sicuramente l’aspetto più delicato, in quanto occorre ancora attende l’autorizzazione della Commissione Europea, che si spera possa arrivare entro qualche giorno. Occorre in ogni caso rivolgersi alla propria banca in caso di necessità immediata in quanto potrebbe essere a breve pronta la modulistica per la richiesta.
- L’importo. L’importo concesso con tale misura non viene liberamente determinato dall’imprenditore, ma esiste un parametro: viene concesso un prestito pari al massimo al 25 per cento dei ricavi rilevabili dall’ultima dichiarazione fiscale presentata e fino ad un massimo di 25 mila euro. In pratica 25 mila euro si ottengono solo se si hanno ricavi di almeno 100 mila euro, sotto questa soglia l’aiuto cala.
La garanzia. Il Fondo di Garanzia garantisce la banca per il 100% del finanziamento. - Il tasso di interesse applicato. Non si tratta di un tasso zero. E’ previsto infatti che le banche applichino un tasso di interesse destinato a coprire i propri costi di istruttoria e di gestione, tuttavia è fissato un parametro massimo, il cui calcolo risulta abbastanza enigmatico, ma che Il Sole 24 Ore stima in 1,2% annuo.
- La durata del prestito. L’inizio del rimborso non avverrà prima di 2 anni dall’erogazione e la durata del rimborso non può superare i 6 anni.
- L’utilizzabilità del denaro ricevuto. Non sono previsti vincoli all’utilizzo, pertanto può essere utilizzato per pagare i fornitori, gli stipendi, i contributi, le tasse oppure per investimenti di qualsiasi genere.
- La valutazione della banca o del fondo. L’intervento del fondo è concesso automaticamente e senza valutazione da parte del fondo. La banca effettua una verifica formale dei requisiti.
- Cosa accade in caso di mancato rimborso delle rate. In caso di inadempimento, le banche si rivalgono sul Fondo per l’importo garantito. A sua volta, il Fondo acquisisce il diritto a rivalersi sulle piccole e medie imprese inadempienti per le somme da esso pagate e pertanto potrà intentare tutte le procedure previste per il recupero del credito.
Tutte le imprese fino a 499 dipendenti
Il meccanismo opera secondo le logiche di funzionamento del fondo di garanzia, pertanto gli istituti di credito avranno l’onere di attivare le garanzia dopo aver fatto le istruttorie di rito sul merito di credito. Da segnalare in particolare che il fondo non interviene direttamente nel rapporto tra banca e impresa e che pertanto sono lasciati alla contrattazione tra banca e cliente aspetti fondamentali quali l’importo da finanziare, il tasso di interesse e le condizioni di rimborso.
Le particolarità introdotte dal Decreto Liquidità sono riassunte di seguito.
- La garanzia statale. Fino al 90% (anziché 80% e previa autorizzazione della Commissione Europa)
- L’importo. Importo massimo garantito annuo di 5 milioni, ma sono previsti dei tetti tra loro alternativi, autocertificati dall’impresa:
- 25% del fatturato del 2019
- il doppio della spesa salariale annua del 2019
- il fabbisogno per costi del capitale di esercizio e per costi di investimento previsti per i successivi 18 mesi
- Le procedure. Viene prevista un’istruttoria bancaria alleggerita, si valuterà solo la struttura economica finanziaria dell’azienda escludendo la valutazione andamentale degli ultimi 6 mesi. Inoltre viene allargato l’accesso alla garanzia del fondo anche a quelle imprese in situazioni di rate scadute o di inadempienze probabili.
- I tempi di rimborso. La durata massimo del finanziamento è 6 anni.
- Rinegoziazione dei debiti preesistenti. Sono ammissibili alla garanzia del fondo anche i finanziamenti a fronte di operazioni di rinegoziazione del debito del soggetto beneficiario purché il nuovo finanziamento preveda l’erogazione di un 10% di credito aggiuntivo. In tali casi la garanzia diretta è prevista nella misura del 80%.
Le imprese fino a 3,2 milioni di ricavi
Le imprese con un ammontare di ricavi non superiore a 3,2 milioni, la cui attività è stata danneggiata dall’emergenza, possono accedere ad una garanzia complessivamente pari al 100% cumulando al 90% del fondo un 10% di ulteriore garanzia concessa dai Confidi. In tali casi i prestiti possono essere rilasciati per importi non superiori al 25 per cento dei ricavi. In questo caso il decreto non precisa le tempistiche di rimborso.