C’era una volta… LinkedIn. Ed era già difficile di suo da gestire. Per non parlare della difficoltà di compilare adeguatamente il proprio profilo a partire da quelle innocenti quanto dirompenti domande del tipo: “presentati in poche righe”.
Perchè “era”? Perché adesso è in corso un grande cambiamento nel mercato del lavoro: la migrazione digitale del lavoro e dei lavoratori. Dalle video call continue alle lauree online ai colloqui di selezione online.
Così nasce il bisogno di nuove skill, nuove competenze, nuovi strumenti. Per presentarsi come candidati appetibili. Ma anche per offrire in modo più efficace una posizione di lavoro.
Ad esempio è arrivato Vettery.com che è in pratica un marketplace per candidati ed aziende che funziona per il matching di domanda e offerta. Il nome Vettery non è a caso: vetting in inglese vuol dire effettuare un controllo approfondito. Il servizio è gratuito e promette una ricerca di lavoro più trasparente e vantaggiosa per i candidati – grazie all’algoritmo Vicky che cerca tra decine di migliaia di precedenti ricerche, analizza il profilo del candidato e le richieste delle aziende.
Intanto Vettery fornisce ai candidati un training per affrontare il momento topico dell’intervista da parte del selezionatore. Dopo una o più interviste, il selezionatore può decidere di reclutare il candidato e allora si passa alla trattativa individuale.
Meglio di LinkedIn? E’ presto per dirlo. Ma Vettery risponde all’esigenza di una forza lavoro sempre più digitalizzata e un settore HR a cui LinkedIn inizia a stare stretto e cerca canali più filtrati.
Sì, Vettery fa ricordare un po’ le app di “online dating” impegnate ad offrire gli algoritmi più efficaci per fare il match ideale tra due persone in cerca di sentimenti. Magari il lavoro sta diventando una questione di relazione inter-personale?